
Quante volte avete sentito parlare dei tappeti Kilim o Kelem (qualcuno sbaglia chiamandoli Killim) senza riuscire a capire cosa siano?
Noi di Farah 1970 in qualità di professionisti del settore dei tappeti antichi e moderni vi spiegheremo come sono fatti i Kilim e come riconoscerli.
Kilim, il significato della parola: Il termine Kilim significa letteralmente “distendere “; è usato per indicare una specie di stuoia fatta interamente al telaio a cui non è stato aggiunto il vello.
Kilim, senza vello...Cosa sono Ordito, Trama e Vello: L’ordito consiste in una serie di fili stesi parallelamente l’uno all’altro i cui estremi verranno poi intrecciati per diventare le frange. La trama sono i fili (da 1 a 7 per fila) che vengono passati tra i fili dell’ordito nel senso opposto e i cui estremi diventano le bordure laterali del tappeto. Il vello, di cui i kilim sono privi, sono pezzi di filo di diverso colore che vengono annodati sopra la struttura composta da trama ed ordito per creare i disegni tipici dei tappeti persiani. E’ anche volgarmente chiamato “pelo” del tappeto.
Il Kilim quindi è un tappeto senza pelo che risulta più basso e meno morbido al tatto. E’ molto resistente e leggero; inoltre necessita di minor manutenzione dei tappeti con vello e restano molto più puliti. Se proprio si volesse trovare un difetto a questa tipologia di tappeti è che non avendo il “pelo” sono meno piacevoli al tatto e quando si consuma si rovina direttamente la struttura mentre il fili del vello si potrebbero sostituire più facilmente.
Il Kilim è molto apprezzato perchè più facile da gestire (meno pesante e ingombrante) e spesso meno costoso in quanto non ha l'annodatura a mano del vello (parliamo di tappeti recenti).
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